Il sorriso, la zona più espressiva del viso

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Il sorriso, la zona più espressiva del viso

Il sorriso nell’estetica del viso rappresenta un aspetto fondamentale:

Quando comunichiamo con qualcuno, lo sguardo dell’osservatore si sposta dagli occhi alla bocca, che rappresentano le due aree più espressive del volto. Infatti il sorriso è secondo soltanto agli occhi tra le zone che più influenzano l’estetica generale del volto.

Quanti tipi di sorriso ci sono?

Nella letteratura scientifica ne sono descritti due tipi:

Un sorriso volontario che non è connesso a un’emozione, come quello che facciamo quando siamo in posa per una fotografia: ovvero, ripetibile  e di solito descritto come “simulato” o anche come “falso sorriso”.

Il sorriso spontaneo, invece, è involontario, spesso connesso con emozioni come la gioia e la felicità. Questo tipo di sorriso implica grandi movimenti facciali e include anche l’uso degli occhi, le narici e le labbra. Viene anche definito il “sorriso sincero” e non stupisce che ne derivi l’espressione comune “sorridere con gli occhi”.
Tra i due tipi ciò che li distingue è l’impiego nell’ultimo dei muscoli oculari.
Inoltre, quando un adulto utilizza il sorriso spontaneo si attiva l’area del cervello associata alle emozioni, diversamente da quando ricorre a quello simulato.

Come nasce?

Fase 1: i muscoli elevatori si contraggono facendo alzare il labbro superiore fino a incontrare la resistenza delle pieghe nasolabiali.

Fase 2: il labbro superiore si alza ulteriormente, come anche le stesse pieghe nasolabiali. Il movimento generale tocca diversi gruppi di muscoli fino a quelli degli occhi che, partecipando allo sforzo del sorriso, formano l’espressione sopraccitata del “sorridere con gli occhi”.
In definitiva la fase 1 corrisponde al sorriso simulato, mentre la fase 2, a quello spontaneo!

Le linee delle labbra quanto contano nell’estetica del sorriso?

Costituiscono la posizione verticale delle labbra inferiori e superiori in relazione alla dentatura anteriore. L’equilibrio ideale si presenta quando il labbro superiore copre circa i due terzi degli incisivi. Per natura le donne tendono a esporre una porzione maggiore degli incisivi rispetto agli uomini. Le labbra inferiori e superiori sono valutate a riposo e in stato dinamico, per esempio quando si parla o si sorride.

Nel sorriso volontario si dovrebbero vedere: dei 4 denti incisivi e dei 2 canini superiori, 2 millimetri circa, dei 6 corrispondenti inferiori, 2 millimetri o anche niente.

Nel sorriso ampio, involontario si vedono: tutti gli incisivi, i canini, i premolari fino al 6° dente (primo molare) superiori. I denti anteriori si scoprono fino a scoprire le papille gengivali (triangoli di gengiva che riempiono lo spazio interdentale), l’andamento della linea del bordo inferiore dei denti superiori segue quella del labbro inferiore con una curva concava in alto,i 6 denti inferiori anteriori, si scoprono per metà o si intravedono solamente.
Quanto sopra vale quando il rapporto denti labbro è corretto (non abbiamo cioè situazioni di labbra relativamente troppo lunghe o troppo corte, posizionamento delle due arcate dentarie troppo in alto o troppo in basso rispetto a labbra correttamente conformate).

Migliorie possibili nel sorriso

Assenza di denti corti o tozzi, perché affogati in una gengiva troppo esuberante, né tantomeno troppo lunghi, per la recessione delle gengive.

Assenza di denti consumati e corti (spesso a causa del digrignamento dei denti – bruxismo), con buchi di cavità cariose, macchie scure derivanti da brutte otturazioni o carie, oppure rotti.

Assenza di denti scuri (a volte non adeguatamente devitalizzati o spesso traumatizzati, oppure a causa di patologie congenite o acquisite durante la crescita).

Denti puliti e gengive di colore rosa corallino, e non gonfie rosse e sanguinanti con la spazzolature dei denti, a causa della gengivite, cioè la malattia parodontale superficiale,

Se osserviamo un profilo, i denti garantiscono un corretto supporto alle labbra, né eccessivo (labbra in fuori) né insufficiente (labbra cadenti).

Sia in situazioni cliniche più complesse, che nelle meno complesse, la priorità della terapia è sempre la salute dei denti!

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