Sbiancamento dentale: bianco è bello

Sbiancamento dentale: bianco è bello

Bianco è bello, ma…

Il colore dei denti è soggettivo e non è mai “bianco”. Il colore del dente è “composito”, vale a dire che è composto dal colore, o colori, della dentina che sostiene lo smalto e che attraverso esso si riflette.
La gamma dei colori è limitata ma varia molto da soggetto a soggetto e un ruolo chiave è giocato dalla maggiore o minore trasparenza dello smalto.
Alcuni fattori possono ulteriormente influenzare il colore dei denti come i pigmenti colorati provenienti da cibi, bevande e dal fumo, cui può concorrere l’uso quotidiano di collutori a base di clorexidina in alta percentuale e l’assunzione per via orale di integratori quali ferro e curcuma, ad esempio.
Questi problemi si risolvono semplicemente con una seduta di igiene orale professionale, al termine della quale l’Igienista provvederà ad istituire la linea di comportamento igienico più idonea a mantenere i denti puliti e brillanti.Tuttavia, nei casi in cui il colore appare troppo giallo o grigio si può intervenire con lo sbiancamento, un trattamento che, attraverso un meccanismo di ossidazione, rimuove alcune sostanze organiche dal dente senza dissolvere la matrice dello smalto o della dentina.

Lo sbiancamento può essere condotto in studio o a domicilio. In ambedue i casi l’agente sbiancante più efficace è il perossido di idrogeno che, scomponendosi spontaneamente, libera molecole di ossigeno in grandi quantità.A causa del suo basso peso molecolare, l’ossigeno è l’unica molecola che può penetrare attraverso lo smalto, sotto il quale si trova la struttura cui si desidera cambiare il colore.

Il perossido di idrogeno disponibile può variare dal 3% in un perossido di carbamide al 10%, fino al 13% in un perossido di carbamide al 38%: questo condiziona il tempo di posa in bocca del prodotto (da 20/25 minuti per la percentuale più alta, alle 6/8 ore per la più bassa)

Lo sbiancamento dentale in studio

Per lo sbiancamento in studio si utilizzano prodotti a base di perossido di idrogeno in percentuale variabile dal 30% al 38%, oggi addizionati con agenti desensibilizzanti, che possono agire sia da soli che con l’ausilio di lampade o laser la cui funzione è di accelerare la liberazione di ossigeno, riducendo così il tempo della seduta.

Le fasi dello sbiancamento comprendono: pulizia delle superfici da trattare, allontanamento delle guance e delle labbra dalle arcate dentarie con appositi dispositivi, protezione dei profili gengivali con dighe liquide fotopolimerizzabili per evitare il contatto con il prodotto, applicazione sulle superfici dentali del prodotto sbiancante secondo le modalità consigliate dalla Casa Produttrice.

In alcuni casi sia durante il trattamento sia il giorno successivo, possono verificarsi fenomeni di sensibilità che si risolvono spontaneamente entro le prime 24/48 ore, cui però si può ovviare consigliando l’uso di un dentifricio desensibilizzante.

Nelle 48 ore successive al trattamento sono da evitare: bevande colorate (the, caffè, vino rosso), fumo, liquirizia e verdure ricche di pigmento colorato (carciofi, mirtilli, barbabietole rosse).

Lo sbiancamento dentale a domicilio

Lo sbiancamento a domicilio prevede l’uso di perossido di carbamide, costituita da urea e perossido di idrogeno al 10% a cui è addizionato un prodotto desensibilizzante.

Questo sistema prevede la presa di impronta superiore e inferiore. Sui modelli ottenuti si creano delle riserve, sulla faccia anteriore di ogni dente da sbiancare, che manterranno il prodotto all’interno della mascherina così da evitarne la diffusione nel cavo orale e l’ingestione.

In questo caso il divieto di consumare cibi e bevande molto colorate, così come il fumo, sono vietati per tutta la durata del trattamento, e per alcuni giorni dopo il termine; resta indicato l’uso di un dentifricio desensibilizzante per l’intera durata del trattamento.

Ambedue i trattamenti, se eseguiti seguendo i protocolli previsti, non sono dannosi per il dente nella sua totalità e sono ripetibili nel tempo.

L’effetto sbiancante può durare da 6 mesi a 2 o più anni, ed è correlato al tipo di colorazione iniziale.

Igienista Dentale Dr. Elisabetta Borghesi