riassorbimento radicolare cervicale idiopatico in odontoiatria

Riassorbimento cervicale idiopatico multiplo (MICRR): diagnosi, cause, trattamenti e prospettive

Il riassorbimento cervicale idiopatico multiplo (MICRR), conosciuto anche come riassorbimento radicolare cervicale idiopatico, costituisce una condizione rara e complessa in odontoiatria, caratterizzata da perdita di tessuto dentale a livello del colletto, senza una causa apparente.

A differenza di altre forme di riassorbimento radicolare, questo quadro clinico non può essere spiegato da fattori noti come traumi, terapie ortodontiche, lesioni parodontali o trattamenti iatrogeni. La sua natura idiopatica lo rende particolarmente insidioso, sia per la diagnosi che per la gestione terapeutica.

Negli ultimi anni l’interesse per il MICRR è cresciuto, con numerosi case report pubblicati in letteratura scientifica. Nonostante ciò, le conoscenze restano limitate e non esistono linee guida consolidate. Per questo motivo, la diffusione di contenuti chiari e completi sul tema può aiutare odontoiatri e pazienti a comprenderne le caratteristiche principali.
Cos’è il riassorbimento cervicale idiopatico multiplo

Riassorbimento cervicale idiopatico multiplo cosa è:

Il riassorbimento cervicale idiopatico multiplo (MICRR) è una forma di riassorbimento esterno che interessa la zona cervicale dei denti, ossia il punto di passaggio tra smalto e cemento. Si caratterizza per la comparsa contemporanea o progressiva di lesioni su più denti, senza un’origine traumatica o patologica riconoscibile.

Quando la condizione coinvolge singoli elementi, si parla genericamente di riassorbimento radicolare cervicale idiopatico; quando invece colpisce più denti, si utilizza la definizione di MICRR.

Epidemiologia

Il MICRR è estremamente raro. I casi descritti in letteratura internazionale sono pochi, spesso riportati come singoli episodi clinici. Questo limita la possibilità di definire un’incidenza reale nella popolazione. In genere, la malattia si manifesta in età adulta, senza differenze di genere significative. La progressione può essere lenta e silente o, in alcuni pazienti, rapida e devastante, fino a compromettere la permanenza dei denti in arcata.
Meccanismi e ipotesi eziologiche

Ruolo delle cellule riassorbenti nel Riassorbimento cervicale idiopatico multiplo

Il processo di riassorbimento dentale coinvolge cellule simili agli osteoclasti, dette odontoclasti, che degradano dentina e cemento. Nel MICRR queste cellule sembrano attivarsi in modo anomalo nella regione cervicale, dando luogo a cavità di forma irregolare che possono progredire fino alla camera pulpare.

Possibili fattori sistemici

Nonostante la definizione di idiopatia, alcuni studi ipotizzano un ruolo di fattori sistemici, come:

  • alterazioni del metabolismo osseo,
  • terapie farmacologiche (es. sospensione di bifosfonati o denosumab),
  • squilibri ormonali,
  • condizioni immunitarie particolari.

Ipotesi genetiche

Alcuni autori hanno suggerito una predisposizione genetica, con varianti in geni legati al rimodellamento osseo che potrebbero aumentare la suscettibilità individuale. Tuttavia, mancano evidenze definitive.

Fattori locali

A livello locale, microtraumi, microfratture cervicali, alterazioni occlusali o microambiente gengivale infiammato possono fungere da innesco in soggetti predisposti.
Segni clinici e diagnosi

Sintomatologia

Nelle prime fasi, il riassorbimento radicolare cervicale idiopatico è generalmente asintomatico. Il paziente può non accorgersi di nulla finché la lesione non diventa estesa. Con il progredire del processo, possono comparire:

  • sensibilità agli stimoli termici,
  • fastidio alla masticazione,
  • mobilità dentaria,
  • segni di necrosi pulpare o infezione nei casi più avanzati.

Radiografie e CBCT

La diagnosi si basa sull’imaging. Le radiografie periapicali possono rivelare lesioni a margini irregolari, ma la CBCT (Cone Beam Computed Tomography) è lo strumento più efficace per valutare estensione e profondità del riassorbimento.

La CBCT permette di distinguere il MICRR da altre condizioni cervicali come:

  • carie profonde,
  • lesioni da abrasione o erosione,
  • riassorbimenti interni,
  • difetti parodontali.

Diagnosi differenziale

Un elemento chiave nella diagnosi è differenziare il MICRR dalle comuni carie cervicali: nel riassorbimento, infatti, la lesione ha un aspetto più irregolare, con margini che invadono la dentina senza la tipica cavità cariosa. Inoltre, la polpa spesso rimane vitale fino agli stadi avanzati.
Trattamento del riassorbimento cervicale idiopatico multiplo

Non esistono protocolli standardizzati per la gestione del MICRR. La scelta terapeutica dipende da:

  • profondità della lesione,
  • coinvolgimento della polpa,
  • numero di denti interessati,
  • prognosi a lungo termine,
  • aspettative del paziente.

Approccio conservativo

Quando il riassorbimento è superficiale, è possibile:

  • rimuovere il tessuto riassorbito con ingrandimento ottico,
  • sigillare la cavità con materiali adesivi biocompatibili,
  • rinforzare la zona cervicale con restauri diretti o indiretti,
  • monitorare periodicamente con controlli radiografici.

Approccio chirurgico

Se la lesione è profonda o compromette la polpa, si può ricorrere a:

  • chirurgia endodontica,
  • curettage della zona riassorbita,
  • uso di biomateriali e membrane per rigenerazione,
  • in casi estremi, estrazione dell’elemento non recuperabile.

Terapie rigenerative e sperimentali

Alcuni studi esplorano l’utilizzo di:

  • PRF (Platelet Rich Fibrin) o PRP per stimolare la guarigione,
  • cellule staminali mesenchimali,
  • biomateriali bioattivi di nuova generazione.

Queste strategie restano sperimentali, ma offrono prospettive interessanti.

Follow-up e prognosi

Il MICRR ha un decorso variabile: in alcuni pazienti rimane stabile per anni, in altri evolve rapidamente. Per questo motivo il follow-up è essenziale.
Le raccomandazioni includono:

  • controlli clinici e radiografici ogni 6-12 mesi,
  • monitoraggio della vitalità pulpare,
  • valutazione della stabilità parodontale,
  • aggiornamento del piano terapeutico in base all’evoluzione.

La prognosi dipende da estensione e tempestività dell’intervento: un riassorbimento intercettato precocemente può essere gestito con successo, mentre lesioni avanzate hanno una prognosi sfavorevole.
Riassorbimento radicolare cervicale idiopatico: perché è importante riconoscerlo

Molti pazienti arrivano alla diagnosi quando il processo è già esteso, perché non avvertono sintomi nelle fasi iniziali. Per questo è fondamentale che gli odontoiatri includano il riassorbimento radicolare cervicale idiopatico nella diagnosi differenziale di ogni lesione cervicale atipica.

Un’attenta analisi radiologica, supportata da CBCT, può fare la differenza tra una terapia conservativa efficace e la perdita irreversibile del dente.
Sfide aperte e prospettive di ricerca

Le principali sfide riguardano:

  • individuazione di biomarcatori predittivi,
  • comprensione dei meccanismi genetici,
  • sviluppo di protocolli terapeutici condivisi,
  • valutazione dell’efficacia delle terapie rigenerative,
  • uso dell’intelligenza artificiale per migliorare diagnosi precoce e follow-up.

L’interesse crescente della comunità scientifica lascia intravedere progressi significativi nei prossimi anni.
l riassorbimento cervicale idiopatico multiplo è doloroso?
Nelle fasi iniziali no, ma può diventare doloroso se la polpa viene coinvolta.

È possibile prevenirlo?
Non esiste ancora una strategia preventiva, data l’assenza di una causa nota.

Tutti i denti colpiti devono essere estratti?
No. Con una diagnosi precoce, molti denti possono essere trattati e mantenuti in arcata.

Il MICRR è comune?
È una condizione molto rara, motivo per cui ogni caso documentato è prezioso per la ricerca.
Il riassorbimento cervicale idiopatico multiplo (MICRR), o riassorbimento radicolare cervicale idiopatico, è una patologia rara ma clinicamente rilevante. La sua natura silente e la mancanza di protocolli condivisi la rendono una sfida diagnostica e terapeutica.
Per gli odontoiatri è fondamentale riconoscerne i segni radiografici e considerarlo nella diagnosi differenziale, mentre per i pazienti è importante affidarsi a centri specializzati in grado di offrire strumenti diagnostici avanzati e approcci multidisciplinari.