Cos’è l’iperplasia gengivale idiopatica localizzata
Definizione
L’iperplasia gengivale è un incremento volumetrico del tessuto gengivale dovuto all’aumento del numero o della dimensione delle cellule del tessuto connettivo, spesso con componente fibrosa e vascolare.
Quando questa iperplasia appare in modo focale e non è attribuibile a cause note (farmaci, infiammazione locale grave, malattie sistemiche), si parla di iperplasia gengivale idiopatica localizzata.
Caratteristiche cliniche
- Localizzazione circoscritta (ad es. una papilla, un margine gengivale, un sito interdentale)
- Colore gengivale simile al tessuto circostante (o leggermente ipertrofico)
- Superficie liscia o con lieve texture
- Spesso asintomatica, salvo fastidio estetico o accumulo placca/gengivite secondaria
- Non sempre associata a po-richiesta significative di sanguinamento o recessioni vicine
Epidemiologia
Le forme idiopatiche localizzate sono rare e non ben documentate con ampiezza nella letteratura. Sono spesso riportate come casi clinici singoli o in serie limitate, senza studi epidemiologici robusti.
Eziologia: ipotesi e fattori potenziali
Meccanismi biologici
Si ipotizza che vi sia una disregolazione locale del controllo del turnover del tessuto gengivale: proliferazione fibroblastica, aumento del collagene, vascolarizzazione incrementata, minore apoptosi delle cellule del connettivo.
Fattori locali scatenanti
Anche se la forma è definita idiopatica, alcuni elementi locali possono favorire lo sviluppo:
- Microtraumi gengivali ripetuti (scovolini, spazzolamento aggressivo)
- Irritazione cronica da placca non rimossa
- Malposizionamento dentale che altera il microambiente gengivale
- Microdepositi di sostanze estranee (materiali restaurativi, residui cementizi)
Fattori sistemici o predisponenti
Non esistono prove solide per fattori sistemici specifici in queste forme idiopatiche, ma è ragionevole considerare che una predisposizione individuale al rimodellamento tissutale possa contribuire.
Diagnosi: come riconoscerla
Esame clinico
- Ispezione visiva: identificazione della zona ipertrofica
- Palpazione delicata: consistenza del tessuto (fibroso vs soffice)
- Misurazione del margine gengivale rispetto al colletto dentale
- Registrazione della profondità di sondaggio e valutazione infiammatoria locale
Esami radiografici
La radiografia periapicale può essere utile per escludere fattori ossei sottostanti o alterazioni parodontali. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, la radiografia non mostra alterazioni specifiche nell’osso alveolare in forme idiopatiche localizzate.
Diagnosi differenziale
È importante distinguere questa condizione da:
- Iperplasia gengivale indotta da farmaci
- Iperplasia gengivale legata a malattie sistemiche (leucemia, malattie genetiche)
- Gengivite cronica con edema marcato
- Lesioni tumorali o iperplastiche (fibroma, granuloma, epulis)
- Ipertrofia gengivale secondaria a parodontite attiva
Quando vi è dubbio, può essere indicata una biopsia gengivale per esame istologico (con verifica di struttura fibrosa, vascolare, presenza di infiammazione cronica) e per escludere forme neoplastiche.
Trattamento e gestione
Strategia terapeutica
Il trattamento deve essere mirato, conservativo e personalizzato. Gli obiettivi sono:
- Ridurre il volume gengivale in eccesso
- Favorire un profilo gengivale biologico stabile
- Prevenire recidive
- Gestire eventuale infiammazione associata
Terapie conservative
In casi moderati:
- Igiene professionale approfondita (detartrasi + levigatura radicolare) per ridurre irritanti locali
- Istruzione del paziente: miglioramento della tecnica di spazzolamento (soft bristle, movimenti non traumatizzanti)
- Rimozione di irritanti locali (residui cementizi, spigoli delle otturazioni)
- Laser a bassa potenza / biostimolazione per migliorare la guarigione tissutale (qualora indicato)
Terapie chirurgiche
Quando l’iperplasia è importante o persiste nonostante terapia conservativa:
- Chirurgia gengivale (gengivectomia / gengivoplastica) per modellare il tessuto in eccesso
- Uso di lembo mininvasivo quando necessario per preservare l’attacco gengivale
- Eventuale impiego di membrane rigenerative o innesti connettivali se il tessuto sottostante necessita supporto
Follow-up e prevenzione delle recidive
- Controlli clinici periodici (ogni 3–6 mesi)
- Igiene orale domiciliare ottimizzata
- Monitoraggio del sito trattato per eventuali segni di ricrescita
- Educazione continua del paziente al mantenimento
Prospettive e aree di ricerca
- Studi istologici comparativi per comprendere le differenze tra iperplasia idiopatica e da farmaci
- Indagini genetiche su pazienti con recidive
- Valutazione clinica controllata di laser e tecniche minimamente invasive
- Sviluppo di protocolli terapeutici condivisi e linee guida
- Approfondimenti su biomarcatori tissutali e molecolari (citoschemi, fattori di crescita)
L’iperplasia gengivale idiopatica localizzata è dolorosa?
Generalmente no. Può causare fastidio estetico, senso di gonfiore o accumulo di placca, ma raramente dolore acuto.
Posso avere recidive dopo la chirurgia?
Sì, è possibile. Per questo motivo il mantenimento e il controllo a medio-lungo termine sono fondamentali.
Quando è indicata la biopsia?
Quando il quadro clinico è atipico, vi è sospetto di lesione proliferativa, o la crescita persiste nonostante terapia adeguata.
È possibile prevenirla?
Non esistono misure preventive specifiche per la forma idiopatica, ma un’igiene orale rigorosa e la rimozione di irritanti locali possono aiutare a minimizzare il rischio.
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